Poesia

L’OMBRA
Se scrivessi perché non so che fare,
mi sentirei come un ladro,
quindi scrivo per amare.
Per amare queste bianche pagine
Che aspettano la mia ribellione o
La mia accettazione,
di questo dolore che non trova pace, laggiù,
dove i colori si perdono nell’ombra,
laggiù,
dove non so,
dentro me.

CONTROVERSIE
Vita e dolore
La sofferenza di non avere nulla,
Perché ho scelto questa vita?
Perché non ho altro,
solo la lucidità per arrivare
a semplici risposte che mi condizionano
e poi mi chiedo come potrei
fare a meno di bere vino
o di sedere a questa tavola
dove tutti si accontentano di essere
quello che sono.
Per arrivare a te, mia dama,
devo attraversare il mondo,
senza sapere se questo mi guarderà mai,
mi amerà mai.
Meno male che c’è la follia,
questa dolce bevande al miele
poco alcolica
che con una immensa energia vitale
ti fa affrontare le tempeste
con un piccolo peschereccio.
Se potessi essere diverso lo sarei,
forse sarei accettato da queste gente.
Popoli di ogni paese che mi hanno voluto amare,
alla loro maniera,
come ciechi.

GIOCHERELLONE
Sei forse un lirico?
Un cantante?
Un mostro dalla grande bocca dentata?
Sei forse il fratello che ho tanto amato?
Sei il barista che mi serve veleno?
Dimmi cosa sei che ormai il sole sta sorgendo..
E spiegami a cosa serve che sorga…
Perché, secondo te, non possiamo fare a meno di lui?
Non possiamo forse ridere, scherzare, giocare al pallone?
Cos’è quella faccia gelosa?! Non sai controllarti…?
Perché fare queste domande ad uno specchio?
TUTTI AMANTI
Credi di sapere tutto
E invece,
non sai nulla.
Non sai nemmeno perché sei qui,
accanto a me
e non dire che hai bisogno di una musa
perché sicuramente lei
ha bisogno di te.
Dolce è il canto di questi uccelli
Che raccontano storie lontane
E voi le ascoltate domandandovi
Loro,
come facciano ad essere così ispirati.
Perché il tempo rallenta e poi accelera
Quanto sei qui con me.
Ohibò! Ci sono troppi personaggi in questa poesia
E non riesco a gestirli
Forse perché ci amiamo tutti!

LA STRADA
Il sole tramonta
In fondo alla via
La gente attraversa la strada
Tranquilla
In un tardo pomeriggio
Primaverile.
Ascolta la città che rinasce
Che esce fuori da sé stessa,
Impazzita.
Lascia che essa sia
La bellezza della sua gente,
che insegue le proprie stelle.
Se tu potessi sentire quello che provo,
capiresti perché non t’amo più
e mi sento solo,
svanire.
Quando arriva la notte,
ti penso e poi
mi convinco che se tu avessi voluto,
avresti potuto guardarti indietro
e vedere il sole
tramontare,
infondo alla strada
perso tra le luci
dei semafori,
inconfondibile
come la primavera.

IL GATTO O IL CANE
Distratto,
come un gatto
che ha perso la casa,
cammino.
Il cielo sembra parlarmi,
ora.
Fammi stare qui accucciato,
non mi cacciare,
perché un giorno,
potresti essere al mio posto
e avere bisogno
delle mie mani sulla tua pelle
di gatto,
e se non sarai un gatto,
potresti essere un cane
ancora più vero,
ancora più giusto.

Kanénas

 

 

 

 

 

 

 

Non c’è niente

tra l’autobus e la gente

che vedo sfrecciare su Via

Irnerio come onde

di scarpe e voci e cuffie

come me scemano lente.

Non c’è niente

 

Ma non c’è niente

non vola nuvola

tra i tuoi discorsi assenti

le regole tue

e le  loro stanze buie.

 

Avete orecchie troppo piccole

Avete occhi così secchi.

Non piangete quasi più.

Luca Bortoloso

 

 

 

 

 

 

DIALOGHI DI UN BAMBINO

Chiese al vecchio

Quante sono le tue lune?

Sono cento e più rughe e migliaia di paure

E chi eri tu a vent’anni?

Forse un libro sciocco di poesie tradotte male

Cosa sono le poesie?

Solo nuvole lucciole cadute nel mare

Dimmi vecchio cos’è il mare?

Nostalgia soltanto dagli scogli alle sue onde

E tu che sai di sponde chiare o nostalgia?

So di quattro occhi aperti nella notte

Dimmi allora il colore della notte

A volte azzurra, altre nera come morte

Cos’è la morte vecchio?

E’ forse Dio?

Un sorriso

La morte oggi sono solo io.

Luca Bortoloso

 

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